Il dott. Perrino parla di tecnica ortopedica per la produzione di ausili su misura nella puntata odierna di TANTASALUTE



Intervistatrice
Parliamo di ortopedia, nello specifico della tecnica ortopedica. Abbiamo qui con noi il dottor Nicola Perrino, che mette in evidenza le peculiarità della tecnica ortopedica. Partiamo subito con l'intervista.
Benvenuto, Dottore. E chiediamo a lei, esperto da oltre 40 anni, perché di tanto in tanto vediamo insegne con la scritta ortopedia, ortopedia sanitaria o addirittura officina ortopedica? Qual è la differenza? Sono gusti nell'insegna?

dott. Nicola Perrino
No, è sostanziale, nel senso che l'officina ortopedica è quell'opificio che effettivamente produce dispositivi medici su misura, per cui produce calzature ortopediche, produce corsetti per scogliosi, oppure corsetti semirigidi, protesi, plantari su misura o comunque tutti i dispositivi utili necessari, come possono essere anche i tutori per arti superiori o arti inferiori di sostegno o comunque ausili, sistemi di postura per chi è in carrozzina. Quindi questa è la vera tecnica ortopedica.
Poi abbiamo l'ortopedia che di fatto non è altro che un'area prettamente commerciale, ma con l'ausilio di un tecnico ortopedico che deve applicare e adattare i dispositivi medici già costruiti in serie. E poi abbiamo la sanitaria che commercializza dispositivi che non necessitano di prescrizione medica, perché i dispositivi medici devono essere erogati a seguito di un'indicazione fatta da un medico o specialista oppure un medico semplice.

Intervistatrice
Ecco, Nicola, tu sei laureato in tecnica ortopedica e così? Ecco, dove eserciti? Dove operi?

dott. Nicola Perrino
Io esercito a Cinisello Balsamo, in una struttura ... ho portato anche qui un'immagine per far comprendere effettivamente le dimensioni: tutta la parte in marrone è un'area dedicata alla parte quindi commerciale, poi abbiamo la parte produttiva, dove appunto vengono costruiti i dispositivi su misura

Intervistatrice
Da quanti anni siete aperti? Perché io, che bazzicavo da quelle parti, avevo un'attività a Cinesello Balsamo e me la ricordo ancora. Sono passati 20 anni e c'era già da ai miei 20.

dott. Nicola Perrino
In questa sede siamo lì da 20 anni. In questa immagine, vediamo ad esempio una nuova acquisizione fatta, dove andremo ad occupare circa 8.000 metri. Quindi è la realtà più importante che c'è nel nord Italia, dove comunque tutto ciò che è appunto "ortopedia" ... io dico quando non esiste anche un dispositivo perché non sempre è possibile, bisogna proprio inventarselo. Qui vediamo appunto un laboratorio che è composto da circa 230 mq, ma che andremo ad ampliare, dove costruiamo appunto i corsetti di ogni tipo, quindi quelli rigidi e quelli semirigidi, e poi dalle protesi all'assistenza data alle carrozzine, e tutto il necessario per coloro che sono anche allettati. Abbiamo creato proprio un'area dedicata al paziente non deambulante, quindi anche allettato, in modo tale da poter dare un servizio a 360° a tutti coloro che hanno delle difficoltà, non solamente motorie.

Intervistatrice
Ecco, Nicola, mi immagino le soddisfazioni professionali che riesci a raggiungere quando vedi entrare una persona con delle difficoltà motorie e farle uscire camminando bene.

dott. Nicola Perrino
Sì, questo è effettivamente il nostro motto, diciamo che è il nostro obiettivo. Non prendo in carico un paziente che magari può non aver compreso l'importanza di un dispositivo o quando capiamo che non si riesce a raggiungere l'obiettivo dcon quella che è stata l'indicazione data dallo specialista, questo per dire che è facile applicare e erogare un dispositivo, però non è altrettanto facile avere quella accortezza, quella conoscenza, quella capacità, quella competenza per raggiungere l'obiettivo.
Quando un paziente entra in studio, quello che ci chiede non è «ho bisogno di un plantare», ma ci dice «io ho questo problema» e certamente c'è un'indicazione per la fornitura di un plantare e noi dobbiamo fornire un plantare, ma ci sono tanti tipi di plantari e ci sono tanti modi per fornirlo al meglio.
Quindi non è un caso che raggiungiamo il 97% della soddisfazione dei nostri pazienti, che è certificata, garantita. Il paziente, poi, viene seguito con un monitoraggio costante e quindi rileviamo questa soddisfazione proprio perché è il paziente che ce lo dice.

Intervistatrice
Ecco, quanto è importante la tecnologia nell'ortopedia?

dott. Nicola Perrino
Beh, diciamo che oggi è da un supporto veramente significativo. Noi siamo strutturati, ci abbiamo sempre creduto, siamo stati la seconda azienda in Italia che ha utilizzato l'esame computerizzato del passo, questo ormai da circa 30-35 anni fa. Questa è la gate analysis, ci saranno una decina di aziende ortopediche in Italia con questa tecnologia. E questo consente, lo vediamo anche nell'immagine successiva, di rilevare le flessioni e rotazioni di ogni segmento corporeo, quindi è un esame molto specifico. Sono macchine veramente particolari che consentono di valutare anche l'efficacia di un dispositivo medico, quindi con e senza, effettivamente con un tutore e senza un tutore, se ci sono dei miglioramenti, piuttosto che seguire le proprie valutazioni che sono soggettive e non sono oggettive.
Nelle successive immagini vediamo altri esempi di strumenti che sono l'esame computerizzato del passo, vediamo al centro un plantare che viene progettato col CAD  quindi capire, prima di costruirlo, se quello che si sta facendo è efficace. Ci sono i tapis roulant con i sensori, per individuare quelle che sono le pressioni mentre un soggetto corre, perché ci sono naturalmente pazienti sportivi che hanno dei problemi. Ci sono sistemi come lo spine3d, come vediamo in basso a sinistra, che effettuano le scansioni 3D per rilevare le eventuali rotazioni del busto e quindi ci consente anche di fare dei rilievi utili anche per una comparazione, quindi anche per il monitoraggio. Al centro vediamo invece come viene scansionata progettata e quindi elaborata l'immagine di un piede prima di far fresare la forma che serve poi per costruire la calzatura su misura. A destra invece vediamo una persona in piedi e qui è stata fatta una videografia, dove si rilevano appunto le misure di ogni parte del corpo per vedere le eventuali asimmetrie. Nella diapositiva successiva abbiamo la biometria, che è utile per fare il monitoraggio durante l'utilizzo di un corsetto nell'adolescente e quindi capire un po' l'evoluzione delle scoliosi. Potremmo fare magari le radiografie, che ovviamente devono essere fatte nei tempi e nei modi prescritti, però nel mentre è giusto, anziché avere sorprese a distanza di tempo, monitore.
Ecco queste sono strumentazioni molto utili per verificare l'efficacia dei dispositivi su misura, questo è il senso, questa è la logica. Cioè oggi esiste la tecnologia che può, in modo oggettivo, riuscire a monitorare e a verificarne l'efficacia di un dispositivo. 

Intervistatrice
Da quanti anni la tecnologia è parte integrante del vostro mondo e del vostro settore?

dott. Nicola Perrino
Allora, appunto, 35 anni fa, con la baropodometria. Poi, da circa 20-25 anni, sono arrivati il CAD, le fresate a contro numerico, gli scanner di diverse tipologie.

Intervistatrice
Però, hai notato dei passi da gigante nella scienza, nella tecnologia, soprattutto negli ultimi anni?

dott. Nicola Perrino
Eh beh, sì, diciamo che c'è chi è ancora innamorato con le vecchie metodiche, ma così come in tutti i settori, però devo dire che le soddisfazioni che la tecnologia ti dà, ti consente veramente di fare delle cose particolari che diversamente non riesci a fare. 

Intervistatrice
E accellera anche la produzione, ovviamente e il paziente, l'utente finale, è più soddisfatto, immagino, no? Perché è come cucire addosso un abito no? chiamiamolo così, che sia un corsetto, che sia una calzatura...

dott. Nicola Perrino
assolutamente... tradizionalmente si fanno i calchi in gesso, c'è chi ama fare il calco in gesso sul paziente, ma che però uno può anche comprimere una benda di più o di meno.

Intervistatrice
Sì, però non si perde precisione?

dott. Nicola Perrino
Eh, direi proprio di sì, anche perché quando tu vai a stilizzare, a modificare, a correggere il gesso... come fai a sapere se hai asportato due millimetri o li hai aggiunti, quando magari devi fare le correzioni. Ci sono dei metodi, ma sono sempre un pò metodi, in parte, un po' empirici. Quindi, viva la tecnologia.

Intervistatrice
Viva la tecnologia, viva il Centro Ortopedico Rinascita e grazie al dottor Nicola Perrino per essere stato qui con noi. 

 tecnica ortopedica per la produzione di ausili su misura




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