Termofori
Applicare un dispositivo che infonde una temperatura superiore alla temperatura del nostro corpo può avere azioni antinfiammatorie e antidolorifiche, specialmente nella parte lombare e cervicale. Si possono scegliere applicazione umide che secche.
I classici impacchi, ad esempio, sono soluzioni umide, mentre i termofori infondono un calore a secco, evitando così operazioni lievemente rischiose come il riscaldamento dell'acqua e il travaso nella relativa boule.
E' inoltre da considerare che l'effetto della boule è limitato al tempo naturale del mantenimento del calore, dopo qualche minuto infatti l'effetto svanisce. I termofori elettrici riescono invece, grazie alla corrente e alle resistenze interne, a produrre calore in modo costante.
I materiali isolanti inseriti all'interno, a volte anche la sabbia marina, diffondono il calore in modo uniforme sull'area da trattare.
Sono alimentati a 220 V ed è fondamentale che siano estremamente sicuri, che la corrente sia perfettamente isolata annullando ogni rischio di folgorazione.
La temperatura di lavoro arriva intorno ai 50 gradi, ma generalmente è regolabile.
Fondamentale è l'auto-spegnimento una volta trascorsi non più di 90 minuti.
E' molto facile pensare al rischio di addormentarsi indossando un termoforo che rimanga attivo per ore.
Alcuni consigli fondamentali:
- Non usare termofori che presentano segni di usura o lacerazioni sull'involucro
- Verificare sempre attentamente il cavo di alimentazione, non deve presentare segni di cedimenti o fili elettrici scoperti.
- Non appoggiare il corpo sopra al termoforo, ma viceversa. Il termoforo non deve sopportare alcun peso.
- Non piegare ne arrotolare mai il dispositivo
- Non applicare il termoforo ad anziani non autosufficienti o neonati.
- La persona che lo indossa deve essere sempre vigile e in grado di togliere il dispositivo.

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