Ho fatto il plantare, ma ho sempre male ai piedi

Ho fatto il plantare, ma ho sempre male ai piedi

Ho fatto il plantare, ma ho sempre male ai piedi. Come mai?

Questo è quello che sentiamo spesso ripeterci, nonostante si indossi il plantare il problema del dolore non viene risolto. Ma come mai?
L’errore a volte sta a monte: se il plantare non ha risolto il problema, forse  non è stato prescritto o costruito correttamente. Come una medicina che fa bene, ma solo se viene prescritta e assunta in modo adeguato, così anche il plantare deve rispondere esattamente alle necessità del paziente. Ecco perché, quando un plantare non si dimostra  efficace, ci si deve porre qualche domanda: come è stato costruito, dove, come e per quanto tempo viene utilizzato?

La scelta del plantare corretto

Per realizzare un plantare su misura è necessario uno studio preliminare approfondito delle caratteristiche e delle problematiche del piede. «Ultimamente – spiega il Prof. Nicola Perrino, titolare del Centro Ortopedico Rinascita di Cinisello Balsamo – si rivolgono a noi pazienti che indossano plantari su misura e lamentano dolori ai piedi. Sono sfiduciati perché, invece di notare un miglioramento dopo l’utilizzo del plantare, notano un peggioramento della situazione, tanto da mettere in dubbio la correttezza della terapia consigliata dallo specialista.
Il problema di fondo è una scarsa informazione su chi sia realmente in grado di confezionare un plantare su misura abbinandolo ad una calzatura adeguata, che risponda in toto alle esigenze funzionali. Premessa indispensabile per garantire il successo terapeutico.   

Chi lo può realizzare con professionalità adattandolo alla calzatura? Il Tecnico ortopedico

La figura professionale abilitata a svolgere questo tipo di attività è il Tecnico Ortopedico. 
Il Tecnico Ortopedico è un operatore sanitario, in possesso di un titolo universitario che lo abilita all’esercizio della professione, in grado di realizzare un dispositivo medico finalizzato a correggere o compensare alterazioni intrinseche od estrinseche del piede. 
L’ortesi viene richiesta da un medico specialista, sulla base di un’accurata diagnosi, viene progettata, realizzata e adattata su misura alla calzatura dal tecnico ortopedico e valutata infine dal prescrittore, che ne analizza la rispondenza alle esigenze cliniche del paziente. 
La figura professionale del Tecnico Ortopedico è presente da quaranta anni. Non tutti sanno che, alle spalle, ogni tecnico ortopedico ha un iter accademico lungo e articolato, che lo forma e lo prepara a proporsi al paziente come valido referente per capire il problema e per proporre soluzioni ortopediche concrete.
  
Un meticoloso protocollo

In una fase preliminare il Tecnico Ortopedico effettua una valutazione funzionale e di acquisizione dei dati, attraverso l’impronta statica e dinamica. «Il nostro Centro – continua Perrino – dopo aver effettuato tale valutazione, adotta procedure che garantiscono il raggiungimento degli obiettivi terapeutici. Il paziente ce lo conferma già dopo quindici giorni di utilizzo del dispositivo medico, con una visita di controllo tecnico».
La sicurezza del conseguimento dei risultati dipende dall’adozione di standard di lavoro altamente professionali, rafforzati da un know-how ultratrentennale. «Prima di procedere nella rilevazione dell’impronta – continua Perrino – devono essere perfettamente chiari gli obiettivi, gli strumenti utilizzati per raggiungerli, le modalità e le precauzioni da adottare durante l’utilizzo del plantare. E’infatti molto importante non solo come prendere l’impronta, ma anche quale tecnica di costruzione e quale materiale utilizzare e per quanto tempo indossarlo. Ma non è tutto. E’altrettanto importante dove viene inserito e come viene utilizzato dal paziente, effettuando le opportune verifiche con strumentazione adeguata che permette di valutare i sovraccarichi. Il nostro protocollo di lavoro è così meticoloso che prevede un primo controllo dopo solo quindici giorni di utilizzo. Le succesive verifiche programmate ci permetteranno di evidenziare anomalie che potrebbero subentrare con il passare del tempo, vanificando tutti i vantaggi del plantare».

 

La calzatura ideale per il plantare    

Non tutti sanno che la calzatura ideale per utilizzare il plantare è quella predisposta per impedire lo scivolamento in avanti del piede e lasciare libere le dita da compressioni. 
Un’accurata valutazione permette di individuare l’altezza ideale del tacco per salvaguardare piede, ginocchia e colonna.
Al Centro Ortopedico Rinascita sono disponibili 12.500 paia di calzature. Qui il paziente può trovare scarpe predisposte per plantare per ogni esigenza: per piedi con pianta larga e collo basso, per piante larghe e collo alto e con tallone largo o stretto, con velcro o stringhe, con tomaia imbottita per pazienti diabetici, per sportivi o per chi ha difficoltà a indossare le calzature antinfortunistiche, perché l’alluce tocca contro il puntale in acciaio o perché sono pesanti. 
Qui insomma, è possibile trovare una soluzione per qualsiasi problema ai piedi, grazie all’ausilio di sistemi quali la baropodometria e le scansioni laser che riproducono con estrema precisione i volumi. Tutte strumentazioni che risultano utili sia per costruire un plantare con la fresa a controllo numerico (visiona la corrispondenza dell’ortesi al piano terapeutico dello specialista), che per costruire una scarpa su misura. 

Funzionalità ed estetica

Anni di intenso lavoro hanno permesso di arrivare a costruire una scarpa su misura, cercando di soddisfare anche gli aspetti estetici.  «In realtà – conclude Perrino – anche a noi piace realizzare calzature belle che riescono a mascherare i difetti, soddisfando anche i gusti estetici del paziente. Lo invitiamo infatti a portarci la foto di una calzatura dal design particolarmente gradito e cerchiamo di riprodurla esattamente come da modello. A volte capita che il paziente stesso stenti a credere che si tratti di una calzatura ortopedica. Tutto questo è possibile anche perché, rispetto al passato, oggi l’industria ci mette a disposizione materiali molto più leggeri, flessibili e confortevoli».
Per arrivare a questo, è necessario però dedicarsi alla propria attività con professionalità, etica e passione. Tutte doti che è possibile trovare al Centro Ortopedico Rinascita, un’azienda che ha ottenuto la certificazione di qualità e ha raggiunto il 97% di soddisfazione dei pazienti. 
E dove il paziente, se non è soddisfatto, viene rimborsato: se infatti il dispositivo non soddisfa le richieste del piano terapeutico dello specialista o le esigenze estetiche del paziente, il dispositivo viene rifatto ex novo. 
I Tecnici Ortopedici del Centro sono anche disponibili per trovare la soluzione più adeguata per: calze, corsetti, tutori, materassi e cuscini, elettromedicali, protesi, carrozzine e igiene.         




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